Nell’ultimo dei "Quattro Libri sacri", Mencio loda altamente tale ordinamento e aggiunge che "la delimitazione dei campi e l’equa distribuzione dei medesimi, deve essere il primo pensiero del sovrano che vuole governare umanamente"(39); e, sostenendo che il migliore reggimento delle campagne era appunto quello in vigore sotto i Cheu, si augura vederlo imitato da tutti gli altri Stati(40).
Queste aziende o comunelli rurali (Tsing-t’ien), che erano gli elementi, i quali variamente aggruppati [92] formavano il vasto ordinamento agricolo della Cina antica del tempo dei Cheu, erano disposti nel seguente modo: Un’estensione di suolo di novecento meu(41) veniva divisa in nove parti eguali, che erano altrettanti campi coltivabili. In questo territorio abitavano otto famiglie di coloni (fu), ognuna delle quali aveva la proprietà privata e perpetua dell’usufrutto di un campo, che essa stessa coltivava pel suo campamento. Il campo che restava in mezzo a quelli degli otto coloni, era campo demaniale (kung-t’ien); del quale ottanta meu erano spartiti a ciascuno de’ coloni, affinchè lo lavorassero a benefizio dello Stato, dandone ad esso la rendita come tassa prediale. Nei venti meu, che restavano dei cento del campo demaniale ora detto, erano le case e gli orti delle otto famiglie, che abitavano l’azienda. Così ogni famiglia d’agricoltori [93] riceveva dallo Stato, come quota dovutale di proprietà territoriale (k’iung), cento dodici meu e mezzo di suolo: cento meu pel campo privato della famiglia (sze-t’ien), il cui frutto apparteneva intero al lavoratore; due meu e mezzo per l’abitazione (liu-she); e dieci meu di campo demaniale (kung-t’ien) pel pagamento delle imposizioni.
| |
Libri Mencio Cheu Stati Tsing-t Cina Cheu Stato Stato
|