Colui che si esprime in tal modo, fu consigliere e ministro dell’imperatore Wu-ti(49) della dinastia Han, il quale regnò dal 140 all’ 86 avanti l’êra [105] nostra; e l’esortazione finale era indirizzata a quel monarca. Quali fossero le conseguenze di quelle dottrine, sarebbe da vedersi nella esposizione delle varie vicende, a cui andò soggetta la proprietà territoriale in quel paese. Ma io non voglio tracciare neanche i punti principali della storia della proprietà, che ha presso a poco percorso nella Cina la stessa via, e passato pei medesimi gradi che in Occidente; ho voluto solo accennare, come curiosità storica, alcune idee, che particolari condizioni economiche destarono nelle menti degli uomini di Stato cinesi, venti secoli or sono.
1897.
L’AGRICOLTURASECONDO
UN ANTICO TRATTATO CINESE
[109]
I.
Scritti che prendono a speciale soggetto la scienza, o meglio l’arte di procurare il pubblico benessere, o in altri termini scritti d’economia politica, non se ne ebbero propriamente in Cina innanzi il primo secolo dell’êra nostra, sebbene le idee fondamentali delle dottrine economiche risalgano a’ primi tempi della storia di quella nazione. Se tal genere di scritture non vantano molta antichità, sono in compenso abbastanza copiose, tanto da formare un ramo separato di letteratura cinese; e dimostrano una singolare sollecitudine per lo studio de’ mezzi diretti a ben governare la cosa pubblica. Questa letteratura economica, che a principiare dal I secolo a. C.(50) s’è andata formando, è compresa nella letteratura storica, e ne costituisce una [110] delle varie e necessarie divisioni, essendo la storia concepita in un modo molto più vasto, di quello in cui lo fosse presso noi in passato.
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