Nè la mente veniva
trascurata. Ogni città, borgo o villaggio, ed anche ogni piccolo caseggiato ebbe fin dall’antico scuole, in diverso numero e di diverso insegnamento, secondo l’importanza e la vastità degli abitati." A otto anni, dice Pan-ku, il fanciullo doveva entrare nella Scuola detta piccola (Siao-hio), dove studiava la notazione del tempo, le cinque regioni della terra, la scrittura e l’aritmetica; e cominciava ad imparare le regole domestiche e i doveri verso i maggiori. A quindici anni entrava nella Scuola grande (Ta-hio), a studiare i buoni costumi e la musica degli antichi savj, e i doveri del principe e de’ sudditi, e le usanze delle corti. I migliori allievi di quelle scuole passavano ne’ collegi delle maggiori città, e poi nella Scuola detta di Stato (Kwo-hio). Tutti gli anni ogni principe di feudo offriva al re. gli scolari più bravi, per essere perfezionati nel gran collegio della capitale; e poi, secondo la capacità, erano loro conferiti i gradi e le dignità pubbliche, che loro si competevano". Così quella stessa popolazione, che col lavoro della terra forniva lo Stato de’ beni necessari alla sua esistenza, sapeva fornire ancora, con la cultura della mente, gli ufficiali, i magistrati, i ministri, pel governo della cosa pubblica.
1898.
L’UOMO E LA SOCIETÀ
SECONDO LA DOTTRINA DI CONFUCIO
I giudizi intorno alla vita sociale dei Cinesi sono molti, disparati e discordi; e ciò dipende dalla confusione con la quale si raccolsero i fatti, cavandoli da fonti diverse e da diverse epoche, o confondendo superstizioni e tradizioni volgari con fatti presi da autori classici.
| |
Pan-ku Scuola Siao-hio Scuola Ta-hio Scuola Stato Kwo-hio Stato Cinesi
|