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      Il documento che ci può rivelare l’antico pensiero cinese a questo proposito è il primo dei cinque libri canonici o sacri della Cina: l’Yi-king, che può dirsi il libro delle origini delle cose. Stando a questo testo, che ci fa risalire ai tempi più remoti della storia della civiltà cinese, la genesi del mondo ha un fondamento aritmetico: il numero. L’unità è l’origine di tutte le cose. L’ "uno" esisteva ab aeterno; esso [142] si divise e generò il "due"; le unità di questo duplice primitivo prodotto si divisero esse pure, e generarono il "quattro"; le cui unità parimente si bipartirono generando l"otto"; e questo fu il numero da cui tutto nel mondo s’andò componendo. Nel tramutarsi delle primitive unità, e nel vario combinarsi dei gruppi che esse generarono, consiste tutto il lavorio cosmico della creazione(78).
      Questo concetto cosmogonico espresso così in termini astratti viene poi dalla filosofia confuciana trasportato in un campo concreto, dove le cifre aritmetiche sono sostituite da termini esprimenti realtà fisiche. Perocchè bisogna sapere che secondo quest’antica filosofia, le cose possono riguardarsi sotto tre aspetti: 1°, come sostanze nella loro materialità, sia essa reale o semplice fenomeno; 2°, come forze nelle loro qualità essenziali; 3°, come astrazioni, nei tipi o nelle idee con cui si può esprimere la loro essenza [143] generica. La genesi sopra riferita è intesa appunto in quest’ultimo modo generico e astratto; al quale corrisponde il concetto concreto del mondo fisico, ossia del mondo riguardato sotto gli altri due aspetti, che ora viene qui esposto.


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La vecchia Cina
di Carlo Puini
Editore Self Firenze
1913 pagine 246

   





Cina Yi-king