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      Una parte però di questo etere originario non mutò natura, ma rimase nel suo stato di tenuità primitiva: e, compenetrando i corpi si combinò con l’intima loro costituzione fisica. Questa sostanza eterea, rimasta immedesimata nei corpi, è quella che dà loro le qualità specifiche che essi hanno; le quali differiscono secondo la diversa composizione materiale dei corpi stessi, e si manifestano con varj fenomeni, sebbene il Khi rimanga in tutti lo stesso. Tutte le cose esistenti hanno dunque le loro particolari qualità da quell’etere primordiale, dal quale tutte provengono. Nei corpi inorganici l’etere (Khi) è la causa delle diverse proprietà che essi posseggono; nei corpi organici esso acquista il carattere di un fluido vitale, ed è origine delle varie forme della vita(84). Questo fluido vitale si dimostra poi tanto più energico e complesso nei suoi effetti, quanto più è complessa la compagine organica, o quanto più è perfetto l’essere che ha vita. Nell’uomo che è l’essere per eccellenza, il Khi diviene energia psichica (Ming-the); che si [148] manifesta con tutti i fatti della sua attività morale e intellettuale.
      In qual modo si concepisce dal Confucianesimo lo svolgersi dell’attività morale e intellettuale dell’uomo? Come la natura creando gli animali li dotò delle qualità necessarie alla sodisfazione dei loro bisogni e dei loro istinti; così medesimamente creando socievole l’uomo gli concesse quelle doti, che dovevano indirizzarlo a conseguire il fine a cui venne destinato. Perciò l’uomo fu fatto tale, da contenere in se stesso potenzialmente l’energia per spingerlo all’azione e alla vita; vita ed azione indirizzate alla formazione del consorzio civile.


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La vecchia Cina
di Carlo Puini
Editore Self Firenze
1913 pagine 246

   





Khi Khi Khi Ming-the Confucianesimo