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      Così medesimamente conviene procedere quando si tratti di deporre alcuno dall’ufficio, o di non concederlo a chi ne fosse indegno"(96). E un altro testo a proposito del valore che può avere l’opinione pubblica così si esprime: "Se qualcheduno è preso a benvolere da tutti i suoi concittadini, ciò non basta per pronunciare un giudizio sul vero suo merito; come anche, se qualcheduno da tutti i suoi concittadini è tenuto in malavista, vorrà dire che egli sia un briccone. Altrimenti sicuro sarà il giudizio sopra quell’uomo che tutti i virtuosi della città altamente stimano e tutti i malvagi hanno in avversione"(97).
      In ogni modo il consentimento popolare è ciò che rende, secondo il Confucianesimo, legittima la sovranità. "Lo Stato è il popolo; il sovrano gli è dipendente"(98). Il sovrano che fa mala prova, che si mostra incapace e dimentico di quella scienza politica, di cui egli dovrebbe essere l’incarnazione, può venire legittimamente deposto dal popolo. Un principe di uno degli Stati in cui si divideva in antico la Cina, rivolge a Mencio la seguente domanda: "La storia ci narra [159] che vi ebbero sovrani i quali furono dai loro sudditi o deposti o uccisi: è egli vero? E se è vero, ti chiedo se sia lecito al suddito deporre o uccidere il suo principe". Mencio rispose: "Chi offende l’umanità è un malvagio, chi offende la giustizia è un violento(99). I violenti e i malvagi sono uomini spregevoli, che la società e la famiglia ripudiano. Coloro che vennero colpiti furono uomini malvagi e violenti, indegni della sovranità a cui erano pervenuti"(100).


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La vecchia Cina
di Carlo Puini
Editore Self Firenze
1913 pagine 246

   





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