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      Qual promessa fa ora il Confucianesimo all’individuo umano, il quale ha compiuto onestamente sulla terra la parte sua? Qual’è il suo destino dopo la morte?
      Le idee cosmologiche e antropologiche, che sono il fondamento del sistema etico e politico di cui sono andato discorrendo, sorsero e si svolsero in mezzo ad un complesso d’idee assai più vecchie, che formavano le credenze religiose del popolo. Questa primitiva religione dei Cinesi era una sorta d’animismo che poco si distingueva dall’animismo dal quale sono uscite quasi tutte le religioni.
      Un numero sterminato di spiriti, reputati cause soprannaturali dei fenomeni e dei fatti della natura, erano gli oggetti di quel culto primitivo: culto assai semplice, consistente in sagrifizi, invocazioni e preghiere; senza però che una distinta classe sacerdotale se ne immischiasse. Questi spiriti avevano ciascuno particolari funzioni; e una specie di gerarchia erasi stabilita tra essi, dovuta soltanto alla diversità delle loro attribuzioni. Lo spirito del cielo sovrastava a tutti: [167] venivano poi gli spiriti del sole, della luna, degli altri astri e della terra; poi quelli dei vari fatti meteorici, delle varie parti del suolo, monti, valli, fiumi, boschi, sorgenti, ecc. Gli spiriti dei defunti si univano a mano a mano agli spiriti della natura, come geni tutelari della casa e delle aggregazioni umane che si andavano costituendo.
      Il Confucianesimo si trovò di fronte a questi antichi concetti religiosi, che esso, data l’indole sua, non poteva accettare, nè stimava prudente negare del tutto.


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La vecchia Cina
di Carlo Puini
Editore Self Firenze
1913 pagine 246

   





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