I corpi debbongli le loro proprietŕ fisiche; gli animali la loro vita e i loro istinti; l’uomo il suo spirito e la sua intelligenza. Cosě appunto per Anassagora la psyche č tanto l’anima dell’uomo, quanto l’aria che abbraccia, penetra e feconda il mondo.
Ogni cosa in natura proviene dunque da questo khi: ogni fenomeno gli appartiene, perchč tutte le cose ne contengono una parte piů o meno grande. Stabilito questo principio cinese di fisica generale, guardiamo, [209] in poche parole, quali idee la filosofia primitiva sapesse farsi dell’universo. - "Ogni singolo oggetto della natura contiene uno spirito: i singoli spiriti d’ogni oggetto sono le cagioni soprannaturali di tutti i fenomeni; non v’č cosa che manchi del suo spirito particolare"; questo linguaggio č quello delle religioni animistiche primitive, delle credenze dei selvaggi, e dell’antica religione popolare della Cina. - "In tutto v’č uno spirito; nessun corpo, per quanto piccolo sia, manca di racchiudere una particella della sostanza divina che l’anima: "ecco l’espressione del panteismo. - Ora se noi diciamo: "In tutto v’č l’etere (khi), nessun corpo per quanto piccolo č privo d’una particella di questo fluido, che č origine d’ogni fenomeno nell’universo", esponiamo il concetto fondamentale della dottrina confuciana.
Tornando ora al passo riferito di sopra, cioč alla domanda che un discepolo indirizza al maestro; dopo aver detto che gli Shen, sono la condizione perfetta del Khi, Confucio, dice poi che il P’oh č la condizione perfetta dei Kwéi. Che cosa č dunque il P’oh, che nelle tradizioni dei passi che gli si riferiscono ho spesso reso con la parola "Vitalitŕ"?
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