Educati a questo linguaggio, traducendo testi cinesi, diamo a quella parola il valore medesimo che ha per noi; inducendo così in errore noi stessi e il lettore.
Il figliuolo pio si conforma ai voleri (o agli insegnamenti) del Cielo
, dice il Li-ki. E chi di noi non intenderebbe, doversi il figliuolo pio conformare ai voleri o agl’insegnamenti di Dio, o d’una potestà soprannaturale? Ma se continuiamo la lettura del passo citato, l’errore tosto è manifesto; perchè il testo prosegue: "Perciò in primavera fa il sagrifizio Yoh; e in autunno il sagrifizio Ch’ang". E ciò doveva farsi [216] per ragione di quelle influenze naturali, provenienti dal cielo, le quali con l’operare diversamente nei diversi tempi, insegnano all’uomo veramente pio, il modo con cui deve compiere i suoi atti religiosi.
Lo stesso sentimento religioso è un prodotto della natura. "Quando sul cadere dell’autunno l’uomo calpesta la brina che copre il terreno, una profonda tristezza lo coglie. Quando in primavera calpesta la terra umida di rugiada, prova un piacere misto d’ansietà, come chi aspetta qualcosa di caro al suo cuore". Questo sentimento, che il cielo e le influenze naturali eccitano nello spirito dell’uomo, deve insegnargli a dare ai suoi atti religiosi, una forma diversa, in relazione coi tempi in cui si compiono.
Il sentimento religioso è specialmente promosso nell’anima umana, dagli atomi dei moti dispersi per lo spazio; e s’impossessa diversamente del cuore, secondo le diverse condizioni della natura. Le emozioni sono infatti, secondo il nostro testo, cagionate dalle anime de’ defunti, che pel disfacimento dei corpi, si sono dileguate, e confuse insieme per l’aria; ed hanno un’azione diretta sulle anime dei viventi.
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Cielo Li-ki Dio Yoh
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