1 sagrificj agrarj cha o ta-cha si facevano a otto oggetti di culto, i quali, stando al Li-ki, erano:
1. Il primo mietitore, Sien-seh(134)
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Li-ki, XI, 48
2. Il regolatore della raccolta, Sz’i-seh
3. Lo spirito della seminagione
4. L’agricoltore, Nung
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Li-ki, XI, 47
5. La capanna, il segno di termine, i confini, Yiu,(135) Piao,(136) Choh(137)
6. Gli animali carnivori (Gatto selvaggio, Mao, e tigre, Hu) che divorano gli i animali nocivi all’agricoltura.
[223] 7. I canali, Yung(138)
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Li-ki, XI, 48
8. Le dighe, Fang(139).
Come si vede, questi otto oggetti del culto erano, stando al Li-ki, ben diversi da quelli enumerati dall’Amiot nel luogo citato di sopra, e dal Plath nel suo libro sulla religione degli antichi Cinesi. Ecco ora qual sarebbe secondo questo nostro medesimo testo, l’indole di tali cerimonie.
I sagrificj al "Primo mietitore", che si vuole sia lo spirito di Shen-nung, al "Regolatore della raccolta", che si suppone sia lo spirito di Heu-tsih, e allo "Spirito delle seminagioni", sono come azioni di ringraziamento agli uomini, che primi insegnarono [224] l’arte di coltivare i campi. I sagrificj fatti all’ "Agricoltura", alla "Capanna", ai "Segni di termine", ai "Confini" sono come atti di giustizia, in riconoscenza della loro utilitŕ. In oltre, i gatti selvaggi e altri felini hanno per gli agricoltori cinesi il merito di divorare gli animali che recano danno ai campi e alle mčssi,(140) e per questa ragione vengono anch’essi onorati con atti religiosi.
La preghiera fatta ai Genj rustici, in occasione dei sagrificj in loro onore, era breve.
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