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      Nondimeno Ying, principe di Ch’u,che fu primo a cercarne notizia e ne fu entusiasta, dopo aver visto, a cagione d’un complotto per ribellione, dispersi i suoi seguaci e discepoli, fu costretto a darsi da sè stesso la morte
      .
      [249] "Tsz’-liang sovrano di King-ling, nello stato di Ts’i, forte amava la setta buddista; mentre a Fanchen piaceva parlarne contro. Quando Tsz’-liang dicevagli: - se non credete nella dottrina circa la concatenazione delle cause(161), come spiegate voi l’esservi nel mondo ricchi e poveri, nobili e volgo - Fan-chen rispondeva:"
      Nella vita gli uomini sono come i fiori sugli alberi. Nascono tutti uguali; ma poi secondo il vento si sparpagliano. E così portati via, taluni penetrano traverso la persiana e la cortina d’una finestra, e cadono sur un tappeto; tali altri, traverso le fessure dell’impalancato d’una stalla, cadono nel letame. Quelli che vanno a cadere sul tappeto sono da paragonarsi agli uomini che vivono nei palazzi; quelli che vanno a cadere nel letame, agli uomini che vivono nelle capanne. Ecco la differenza tra ricchi e poveri. Che bisogno c’è di venirmi a parlare di effetti e di cause?
      E Tsz’- liang in vero non trovando modo di persuadere l’avversario, questi continuava; e volendo provare che lo spirito si distrugge col corpo, soleva dire la forma è la sostanza dello spirito; lo spirito è l’uso a cui serve la forma. Lo spirito sta alla forma, come la [250] facoltà di tagliare, per esempio, sta alla lama. S’è mai sentito dire, che non essendovi lama, ve ne sia il taglio?


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La vecchia Cina
di Carlo Puini
Editore Self Firenze
1913 pagine 246

   





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