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      Pel sovrano le cerimonie del culto e i riti sono stabiliti già da gran tempo. Fuh (Buddha) è divinità di un paese straniero, e non ha corrispondente sagrificio tra quelli che l’imperatore ha il dovere di fare
      .
      Sotto gli Han e sotto gli Wei (386-534) benchè si sapesse che gli uomini d’Occidente erigevano conventi in ogni città; non un solo cinese ebbe in mente di farsi monaco. Anzi severi decreti proibivano a chi aveva ufficio pubblico e al popolo di recarsi nelle pagode a bruciare incenso, e fare altri atti religiosi. E i sudditi della Cina, che aspiravano a diventare Shamen, tosto si sottomisero
      .
     
      Il Buddhismo è religione dei barbari dell’occidente e del settentrione; la quale venne introdotta nella Cina al tempo dei secondi Han (25-190). Nell’antichità non se ne ebbe sentore. Eppure Hwan-ti stette in trono 100 anni, e ne visse 110; Shao-hao, 80, e ne visse 100; Chwan-hü 79, e ne visse 98; Ti-kuh, 70, e ne visse 105; Yao, 98 e ne visse 118; Shun e Yü, ambedue 100
      . In questo tempo gli Stati erano in pace; il popolo tranquillo e felice; gli uomini vivevano fino alla più remota vecchiezza. Eppure nella Cina non si professava ancora il Buddismo".
      [251] "Anche i sovrani che vennero in seguito ebbero ciascuno molti anni di regno tranquillo, e vita lunghissima; e il popolo sotto di essi ebbe prosperità e pace. Durante tutto questo tempo la legge del Buddha non era ancora entrata nel nostro paese; e questa pace e questa longevità non furono certo conseguenza nè merito di quella religione".


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La vecchia Cina
di Carlo Puini
Editore Self Firenze
1913 pagine 246

   





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