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      Sovrani sciocchi, ministri adulatori, governo tirannico, benessere breve, furono i frutti che portò il Buddismo -
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      - Le storie narrano che una sola donna, con arti superstiziose riuscì a insinuarsi tanto nell’animo del re Yeu (781-721 a. C.) che fu cagione della perdita [254] dello Stato. Oggi, che diecimila tra monache e monaci vivono in mezzo a noi, occupati ad intagliare e a disegnare immagini devote, per eccitare il fanatismo e la superstizione nel popolo, da qual rovina sarà egli minacciato il nostro paese! - Ebbene, o principe, unite quella turba di diecimila persone, insieme a coppia di marito e moglie; e in dieci anni avremo accresciuta la popolazione dello Stato d’un bel numero di cittadini. I quali, tra altri dieci anni, educati alla agricoltura o istruiti nelle arti, arrecheranno utile certo alla società, allontanando nel tempo stesso i guai che avverranno, se il presente stato di cose si continua. -
      (Op. cit., IV, f. 11-13).
      .... I maschi all’aratro, le donne al telaio, ecco il mezzo perchè il popolo non soffra fame nè freddo; ecco quello che la dottrina dei nostri antichi ci ha insegnato. Invece il Buddismo ci ha portato una moltitudine di monaci, che vive oziando, abita luoghi ameni, veste bene e mangia meglio; sì che dieci famiglie, con le loro fatiche, non bastano a mantenere uno di costoro.
     
      .... Ad un tale che non amava il Buddismo, taluno diceva: - La dottrina del Buddha, nel fondo, è giusta e buona; gli effetti, alcune volte, possono parer cattivi
      .
      Al che l’avversario rispondeva:


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La vecchia Cina
di Carlo Puini
Editore Self Firenze
1913 pagine 246

   





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