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      Questa, presso a poco, è la credenza dei Taoisti; ed ho riferita l’opinione dello scrittore francese, per far vedere come i sogni degli uomini si rassomigliano, non ostante la diversità de’ tempi, de’ luoghi, e "di cultura.
      Quale è l’arte con cui i taoisti si rendono immortali? - Eglino credono che sulla terra vi sieno piante di virtù miracolose: piante che contengono una porzioncella di quell’energia universale, che fa vivere eternamente la natura nel suo eterno divenire. Ricercano dunque questa virtù delle piante, in modo [264] d’estrarnela; e di fare una quintessenza, per comporre un liquore o qualcos’altro di portentoso, che, sorbitolo, arrechi immortalità e salute eterna al corpo. L’occupazione principale dei devoti taoisti fu dunque la ricerca di erbe così singolari, e de’ luoghi dove crescono. E gli eremiti su per i monti andavano erborando, e facendo esperienze alchimistiche; e, per impulso di sovrani, si ordinarono spedizioni in terre lontane, dove si supponeva fosse abbondanza di siffatte piante.
      Vi sono tradizioni diverse su questo argomento. Una crede ad isole misteriose, che sono lungi, nel mare orientale: un arcipelago paradisiaco popolato di genj, e d’alberi e d’erbe preziose. Un’altra va in traccia di questa sorta di vegetali che danno l’immortalità, in occidente; in luogo dove dimora la Dea che concede il privilegio di coglierli. Un’altra tradizione ha attinenze con la Luna, che v’è considerata come il serbatoio del beveraggio dell’immortalità. Quest’ultima sembra avere un’origine del tutto indiana.


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La vecchia Cina
di Carlo Puini
Editore Self Firenze
1913 pagine 246

   





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