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      È fuor di dubbio che lo studio delle virtù delle piante, per uso medicinale, è uno dei primi nella genesi del pensiero. Si ritrova presso i selvaggi e i popoli primitivi, sotto forma di magia e stregoneria. Shennung è il primo botanico e il primo medico della Cina, come può dirsi ne sia il primo sovrano: perchè rappresenta lo stato del popolo cinese, appena uscito dalla barbarie.
      In quel tempo e in seguito fu in gran vigore il culto delle piante e degli alberi. Erano in generale onorati gli alberi della foresta, che rivestono i monti, [268] e le piante utili all’agricoltura. Si onoravano certi particolari alberi, riguardati sede di singoli spiriti tutelari. Ogni luogo, ogni famiglia, ogni tribù ne aveva uno, al quale porgevasi sagrificj ed offerte(178). La tabella stessa dove si rifuggiva lo spirito del morto, se rammenta la credenza primitiva, che non concepiva uno spirito fuori d’un qualsiasi ricettacolo materiale, si riferisce forse anch’essa al culto degli alberi. Infatti quando un uomo veniva a morte, si soleva mettergli vicino un legno foggiato a posta, affinchè l’anima, uscendo dal corpo, trovasse subito un pronto rifugio. Poi essa prendeva dimora nella tabella, posta nel sacrario domestico; la quale in sostanza, era un feticcio di legno, sede dell’anima di un defunto, che diventava in tal modo tutelare della casa; come l’albero feticcio era considerato sede dello spirito tutelare della tribù, del campo o del paese.
      L’altra credenza, che ha aiutato a immaginare la leggenda dell’immortalità, è quella del fluido vitale, che penetra la terra.


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La vecchia Cina
di Carlo Puini
Editore Self Firenze
1913 pagine 246

   





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