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      L’idea d’estrarre da queste piante la virtù in esse contenuta, ossia il fluido vitale assorbito dal suolo, veniva naturale alla mente.
      S’andò dunque a cercare di tali alberi e di tali erbe in terre orientali, perchè l’oriente, ricco d’acque, origine della luce diurna, si supponeva sovrabbondante di vita. Ma siccome le acque dei grandi fiumi della Cina, risalendo pel loro corso, conducono in Occidente, dove tutti hanno le loro sorgenti nelle montagne, s’andò pure colà a cercare le sostanze per comporre il liquore dell’immortalità. Alla sorgente dei grandi fiumi, in quei grandi depositi di fluido vitale, che sono, nelle idee cinesi, le grandi montagne, dalle quali sgorga con le acque, si suppose crescessero in abbondanza le piante meravigliose della vita. Ecco che l’Occidente, per quanto la regione della notte, riguardo al corso del sole, è nelle leggende cinesi la ragione della vita; perchè dall’Occidente provengono tutti quei grandi fiumi, che bagnano e fertilizzano quelle contrade.
      Secondo il Confucianesimo, l’anima umana, uscita [273] per morte dal corpo, dopo aver vissuto di vita individuale nelle tabelle funebri de’ templi, ritorna in seno all’etere primordiale; e in quello stato è cagione, come l’etere stesso, de’ varj fenomeni naturali(182). Nel Taoismo invece l’anima non solo vive continuatamente una vita individuale, ma ancora, nell’essere perfetto, non deve mai sciogliersi dal corpo. Questo deve bensì perfezionarsi, rendersi tenue, etereo, puro; ma deve sempre accompagnare l’anima.


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La vecchia Cina
di Carlo Puini
Editore Self Firenze
1913 pagine 246

   





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