Pagina (212/246)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Il cielo che cuopre quest’insieme terrestre ha precisamente la forma d’uno di quei "padiglioni o coperture di carri", al quale tanto spesso i Cinesi lo rassomigliano(188). Se non che, invece di avere, quest’insieme, una figura perfettamente quadrata, ha la figura rettangolare, nella quale il lato più lungo è due volte il lato breve; poichè Cosma intendeva di foggiare il mondo a simiglianza del Tabernacolo biblico.
      I Cinesi però non si dettero cura di sapere qual forma solida avesse la terra: ne descrissero soltanto la superficie, in quel modo che ora abbiamo detto. Accettarono nondimeno quel che la cosmografia buddista insegnava a questo rispetto; e il monte Mêru, che ha per gl’Indiani tanta importanza, e occupa sulla terra una così gran parte, finì per essere riguardato come la terra stessa. "In sostanza, dice un autore cinese, il Sumêru è la terra" (§ 15): i continenti abitati non furono altro che sue dipendenze. La forma del [306] monte Mêru fu dunque la forma stessa della terra; forma che fu diversa secondo i vari popoli che professarono il Buddhismo. Appresso gl’Indiani il monte Mêru aveva presso a poco la figura di un cono rovesciato; come appunto anche Cleante voleva che fosse la forma della Terra. Appresso i Tibetani, i quali avevano accettato il concetto cinese della superficie terrestre quadrata, il cono rovesciato indiano diventò una piramide rovesciata, che ricorda la forma della Terra, secondo Leucippo. Appresso i buddhisti del Ceylan, il Mêru parvata è rappresentato a guisa d’una colonna di macigno; la quale, a sua volta, rammenta la forma cilindrica, che Anassimandro assegnava al nostro pianeta.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La vecchia Cina
di Carlo Puini
Editore Self Firenze
1913 pagine 246

   





Cinesi Cosma Tabernacolo Cinesi Mêru Indiani Sumêru Mêru Buddhismo Indiani Mêru Cleante Terra Tibetani Terra Leucippo Ceylan Mêru Anassimandro