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      Del Hwang-ho è considerato solo il suo corso mediano, ed è diviso in questo modo: il ramo occidentale, che va da N. a S. quasi nella direzione del 110° meridiano; il ramo meridionale, che corse da O. a E., quasi lungo il meridiano 35°; il ramo orientale, da S. N. lungo il meridiano 115°. Il Kiang, 5° più a mezzogiorno del ramo meridionale del Hwang-ho, e altri 5° gradi più a mezzogiorno il monte Heng, formano gli altri termini della divisione geografica del Li-ki. Queste nove parti della Cina antica, i cui confini sono indicati nel Li-ki, come è detto nel § 27, formano nove quadrati quasi perfetti di 5° di lato ciascuno, o di 1000 li di lato come dice il nostro testo. Così che il territorio cinese di quel tempo, era compreso in una estensione quadrata di continente, che aveva 15° per ogni lato, rispondenti a’ 3000 li dell’opera cinese di sopra citata.
      È degno di singolare menzione il fatto che già intorno il terzo secolo d. C. si fosse incominciato a usare una scala di proporzione, pel disegno delle carte, come vien ricordato nelle storie della dinastia Tsin (§ 31); e come anche, in un tempo più antico, si fosse cercato d’immaginare un sistema di coordinate, con linee che rispondono ai nostri paralleli e meridiani, come si rileva dal Kia-yu e dal Cheu-li, libri che ci riportano a’ tempi coufuciani (§ 31).
      [310] È pure notevolissima la parte che i Cinesi danno al clima, nella formazione del carattere de’ popoli, e l’influenza che gli attribuiscono sulle produzioni naturali (§§ 28, 29): "Il clima delle terre opera diversamente a produrre varie nature di genti.


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La vecchia Cina
di Carlo Puini
Editore Self Firenze
1913 pagine 246

   





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