Lo sposo di Si-wang-mu, "La regina d’Occidente", è chiamato Mu-kung, "Il Principe degli alberi". Un’altra leggenda, immaginata nel tempo di Sung, favoleggia che Si-wang-mu e Mu-kung rappresentano i primi resultamenti delle forze della natura, apparsi al cominciare del loro processo di svolgimento.
(177) Vedi pag. 144 e seg.
(178) Lun-yun, III, 21. - Le culte des Génies etc., pag. 9-10.
(179) Vedi pag. 204.
(180) I Taosi ai monti - sacri per le loro produzioni e per essere sede di spiriti di devoti e di asceti - dànno piuttosto il nome generico di Tang-thien, "Grotte, Caverne, Spelonche"; perchè nel monte non hanno riguardo che al fatto d’avere simili cavità; e ciò si notava singolarmente, perchè da quelle cavità si credeva uscisse il fluido vitale della terra, l’Etere primordiale. Queste grotte erano perciò preferite dai devoti taosi. In essi trovavano la salute; perchè dalle erbe che vi crescevano traevano le sostanze che dovevano rafforzare la loro natura fisica, tanto da renderli incorruttibili ed immortali.
I buddhisti cinesi, tinti colà anch’essi di taoismo, amano i monti e le grotte al pari dei devoti taosi. - "V’ha montagne d’ogni maniera - scrive il Bartoli - e selvose e ignude, per tutto attorno il dosso gremite di cellette e casipole, dentrovi un di quegl’infelici romiti a menarvi sua vita in solitudine e penitenza: e su per gli orridi monti di Quanliù è fama tanti monasterietti o celle contarvisi, quanti giorni ha l’anno. Ma certi, per più gloriosamente, cioè più disagiatamente abitare, sceltasi alcuna punta d’alpe elevata, e ben in vista al contorno, ivi colle proprie mani si cavano una grotticella, e vi si alluogano dentro.
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