Quanto al secondo fiorino, chi è quel disperato che non possa disporsi alla scadenza di una sì piccola cambiale dietro il preavviso di quattro mesi? E nota bene che io farò lucrare ai miei avventori un’usura strepitosa, inaudita; perchè il mio libro inspira il gusto del convitare, e inculca la frequenza degli inviti. Quindi una sola volta che t’invitino a pranzo per opera mia, ecco guadagnato il mio fiorino, cioè il secondo de’ tuoi fiorini che diventerà mio. Hai capito bene? ogni giorno che tu impresterai via la pancia in virtù del mio libro, avrai l’interesse depurato e nitido del cento per cento. Ma, anche senza di ciò, ritieni che a più buon mercato di così non potrei farla, e che mi sembra già di dare uno scandalo grave. Ascolta. L’opera contiene molte vedute scientifiche affatto nuove, che sono vere ed effettive scoperte; ebbene, le do tutte gratuitamente, perchè i lumi non si pagano, essendo superiori a qualunque prezzo. L’opera è piena di filosofia; la do gratis anche questa, giacchè i filosofi raccomandano il disprezzo del denaro. Di morale poi ce n’è un profluvio, anzi il libro vi nuota dentro come un peperone nell’aceto; anche questa la regalo tutta, sentendomi incapace di mettere una tassa sui consigli saggi e virtuosi. Non parlo della erudizione storica, delle citazioni dei classici, dei testi latini, francesi, italiani, in prosa e in poesia. Chi ha sudato e vegliato tutta la vita alla conquista del sapere è trascinato dal cuore a farne generoso dono alla società. Infine, siccome non si può dare tutto per niente, altrimenti tutta quanta l’Italia vorrebbe il libro, e dovrei perderci qualche milione del mio; così mi limito, come prezzo del lavoro, a volere un quattrino per ogni epigramma, e due per ogni freddura, essendo il secondo genere assai più di moda che il primo.
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