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      Volete invitare alcune signore eleganti? preparate loro un corteggio che bene o male (ciò poco importa) sappia intrattenerle di teatri, di musica, di mode, di romanzi, di fiori, di balli, di sentimentalismo. Per carità, guardatevi dal gettarle in mezzo a un branco di vecchi funzionarii, polverosi di tabacco e di scienza burocratica, cui non si possa distogliere un minuto dai decreti del governo, dalle ordinanze delegatizie, dalla legge dell’anno tale derogata con sovrana patente dell’anno tal altro, dai diritti communali, dall’amministrazione de’ luoghi pii. Non capite che quelle povere donne condannate a simile supplizio, si augurerebbero di essere piuttosto nel loro letto coll’emicrania? Quel buon prete timido e scrupoloso avrete ben tempo d’invitarlo altre volte: ma lasciatelo tranquillo a casa sua quando avete in casa vostra una mano di giovinotti motteggiatori e un po’ larghi di bocca. La vostra tavola sarà onorata dal letterato A, e certamente è felice il pensiero di fargli tenere compagnia dal letterato B; ma bisogna esser certi che siano amici tra loro: perchè le lettere (le lettere educatrici e gentili) sono pur troppo un semenzajo di invidie, di superbie, di odii, di vendette: e potrebbe darsi che A e B si trovassero malissimo insieme o perchè l’uno nega all’altro perfino il titolo di uomo ragionevole, o per essere uno galantuomo e l’altro birbante, o anche per essere birbanti tutti e due, ma di specie diversa, come lupo e volpe. Avrete in animo di fare una grata sorpresa ai vostri commensali invitando due bellissime signore.


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L'arte di convitare spiegata al popolo
di Giovanni Rajberti
Editore Bertieri Milano
1937 pagine 212