Ahi, ahi! temo forte che ci saranno invidiuzze e rabbiette tanto più cocenti, quanto meglio dissimulate sotto al miele dei sorrisi. «Eppure, la tale e la tale si amano; quando si incontrano si abbracciano, e si dicono cento cose graziose.» Ragioni di più per credere che si detestino nell’intimo del cuore. Due bellezze sono due Potenze essenzialmente rivali, e voi sapete che l’entente cordiale non impedisce alle Potenze di cordialmente odiarsi. Volete tentarne la prova? allorchè una di loro in amichevole colloquio vi farà caricatamente l’elogio dell’altra, provate un poco ad eccepire con un però: la signora troverà il vostro però sensatissimo, e ne aggiungerà subito un altro: e così di però in però, di restrizione in restrizione, di sincerità in sincerità vi sentirete assorti nei misteri di una maldicenza frugatrice, raffinata, minuta, viperina, a tratti inaspettati e nuovi quali non sa colpirli che l’ingegno di donna invidiosa. Perfino a invitare insieme due canonici dello stesso capitolo si arrischierà di far cosa egregiamente malevisa ad entrambi, non già per far torto a loro che saranno i più buoni e pacifici canonici del mondo, ma perchè insomma è anche troppo quel vedersi in coro tutti i giorni dell’anno, e tutte le ore del giorno; e almeno quando si va a un buon pranzo si desidera trovarsi tra faccie che non sieno inevitabili.
Su questo tema ho a dirvi ancora due paroline, in confidenza. Se mai, per ragioni igieniche o di altra natura, siete soliti in venerdì e sabbato a mangiare pesci di terra o pesci dell’aria, riservate gli altri cinque giorni della settimana per chi volesse proprio in quei due i pesci dell’acqua.
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Potenze Potenze
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