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      » Il diritto di arrivare un’ora dopo dell’indicata, quando il pranzo è già a un terzo del proprio corso, non è concesso che ad uomini di celebrità sterminata, enti eccezionali, angioli, demonii, meteore, comete; per esempio, Byron, Liszt e altri consimili vagabondi immortali. Questi idoli del secolo mirano in tutto agli effetti da scena, e li attendono dalla nostra bontà, che è immensa essa pure. Quel giugnere desiderati a lungo, e quando già si aveva disperato di possederli; quelle venti bocche che si arrestano dal mangiare, e quei venti cuori che battono con più di frequenza, e quei venti paja d’occhi che si affissano sul Genio trasognato, e quel bisbigliare sommesso e rispettoso; tutto ciò è abbastanza piccante perchè valga la pena di procurarsi e procurare siffatte emozioni. E nella stessa sera pei caffè, per i palchetti dei teatri, per le conversazioni si sparge la notizia che al pranzo del marchese A il famoso O (che è sempre un forestiere con un nome esotico) aspettato per più di un’ora, arrivò alle sette e diciotto minuti, dopo il manzo. E tutti inarcano le ciglia. Ma per farsi lecite queste cose grandi, bisogna portare dei nomi grandi. Se in cambio di Liszt o di Byron(3) voi siete semplicemente il signor Taddeo, o il signor Bartolomeo, non vi aquisterete altra fama che di villano indiscreto, o forse nemmen tanto, perchè nessuno rimarcherà la vostra assenza o il vostro arrivo.
      Giorgio, poichè vuol attendere ancora un momento a riguardo del dottore, andiamo io e tu a dare un’occhiatina alla tavola.


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L'arte di convitare spiegata al popolo
di Giovanni Rajberti
Editore Bertieri Milano
1937 pagine 212

   





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