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      «Caro Dottore
      «Giacchè avete trovato la California nel calamajo, cioè il secreto di farvi pagare a un soldo per pagina le chiacchiere, permettete che un vostro associato ve ne dica quattro per niente. Ho letto la prima parte della vostra operetta sull’arte di convitare, e vi confesso da uomo franco e sincero che vi trovai molte prolissità e stiracchiature, e freddure, e trivialità, e impertinenze, e frivolezze, e varii giudizii irriverenti e brutali. Però, ad onta di questi e altri gravi difetti, mi avete anche divertito un poco, perchè in fine dei conti siete un petulante abbastanza strambo e vivace; e io non sono tra i più malcontenti di avervi gettato un fiorino. Anzi m’avete lasciato molto curioso di vedere come mai farete a dire ancora altretante parole sopra un tema così piccolo e arido: che pare proprio vi siate fitto in mente di vestire una scimietta con un’armatura da guerriero del medio evo. Basta, se per tirare il libro alla giusta misura vi mancasse la materia, io vi suggerirò un argomento che certo vi sarà balenato nel pensiero, ma che dubito assai non abbiate il coraggio di affrontare, perchè in fondo voi siete un aristocratico bello e buono. Avete bel mascherarvi dietro allo scherzo e all’ironia per non lasciar mai capire quando parliate da senno o da burla: ma il lettore un pò furbo conclude che i pranzi dei nobili sono la vostra passione, e che quando potete mettere i piedi sotto a una tavola illustrissima, non vi è stravaganza che non ammiriate, e allora tutto il mondo vi pare fango.


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L'arte di convitare spiegata al popolo
di Giovanni Rajberti
Editore Bertieri Milano
1937 pagine 212

   





Dottore California