— Oh, ma che razza di cuochi erano quelli! mascalzoni appena degni di far cuocere le patate o le castagne in piazza: già si pagava anche in proporzione. — I begli anni della divagazione e della spensieratezza universitaria, dove sono andati? pochi soldi, molta salute, nessun pensiero, e padroni del mondo! E quanto ridere di tutto e di tutti! E quanto parodiare le lezioni dei professori collo stile, colle voci e coi movimenti di ciascuno! E quanto schiamazzare e tempestare e imbestialire in quel teatro dei quattro illustrissimi signori cavalieri compadroni! — A proposito, sai? non lo chiamano più così: o che quegli illustrissimi non sieno più quattro, o che alcuno dei quattro non sia più illustrissimo, fatto sta che gli hanno cambiato quello sterminato nomaccio aristocratico: e, presa una scorciatoja che abbrevia la corsa di cinque sesti, lo ribattezzarono per teatro del condominio. Che colpo di sintesi ardito e inaspettato! è proprio come se avessero sostituito una strada ferrata al lento viaggiare in barca. E io ho sentito dei bestemmiatori a dire che l’Atene lombarda è il Luogo Pio Trivulzio delle scienze, e che non vi si fa mai nulla di nuovo: lo ripetano adesso, dopo la scoperta del condominio. — Ma non ti viene mai in mente che delizia sarebbe a passare un poco ancora di quella vita gioconda e beata? — Oh, non dirlo a me che darei tre anni di esistenza per fare un mese solo lo studente cogli amici di quel tempo: e ti assicuro che parlando solo della testa e del cuore, rappresenterei ancora bene la mia parte.
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Atene Luogo Pio Trivulzio
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