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      Il formaggio di granaLa lettera anonima
      Il ritorno nella sala da conversazioneUltimi consigli a Giorgio e conclusione
     
      NOTE:
      (1) Per chi nol sapesse, questa parola anfitrione è un nome proprio nella storia mitologica. Essendo però passata nel patrimonio della lingua come pretto sinonimo di convitante, perde il diritto alla distinzione della iniziale majuscola. Lo stesso si ripete per le parole mentore, minosse, cerbero, significanti consigliatore, giudice, guardiano.
      (2) Sopra questo tema così serio e importante meriterebbe di essere conosciuta assai più che probabilmente non sia una preziosa memoria di Giuseppe Gautieri, intitolata: Dell’influsso dei boschi sullo stato fisico dei paesi e sulla prosperità delle nazioni. Milano, tipografia Pirotta, 1817.
      (3) Quanto a Liszt, fui testimonio io di una di queste comparse calcolate: entrò nella sala a pranzo innoltrato, con una di quelle ciere da cataclisma ambulante che non si dimenticano più da chi sente tutto il ridicolo di un sublime così grottesco. Quanto all’altro invasato, l’ho introdotto, benchè morto da molti anni, perchè la debolezza in discorso era famigliare a quel poeta grande e infelice, la cui vita fu un esercizio e un tormento di piccole vanità. Nel leggere la di lui biografia è facile l’indovinare che la sua tetra misantropia derivava, almeno in gran parte, dal dolore di essere zoppo; egli, che attaccava tanta importanza alle virtù ginnastiche, all’eleganza esteriore, alla bellezza, alla bellezza delle mani..., e trovarsi fritto nei piedi!


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L'arte di convitare spiegata al popolo
di Giovanni Rajberti
Editore Bertieri Milano
1937 pagine 212

   





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