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      Riflettendo però maturamente, anche questo progetto così naturale è piano in teoria, all'atto pratico ha i suoi ostacoli, e può incontrare la critica piú acerba. È quello che accade di quasi tutte le cose anche più facili in apparenza: e sappiamo da Esopo che perfino nel condurre un asino al mercato è impossibile farlo in maniera che soddisfi al genio di tutti. Dunque dimando io: chi o cosa dovrà celebrare ne' miei libri? Ho da lodare la virtù e soprattutto farla trionfare? sono assunti da commedia e utopie da palco scenico. Loderò il vizio? se ne incaricano già anche troppo i romanzieri oltramontani. Farò salamelecchi ai personaggi potenti? nessuno mi salverà dall'accusa di vigliacco. Farò plauso ai ricchi? sarà inevitabile la taccia di scroccone. Se prendo a encomiare gli uomini d'ingegno, mi diranno fanatico. Se dedicassi la mia penna a divinizzare i tenori sfogati che vanno alle stelle, le prime donne assolute che fanno furore, e le comprimarie che sono evocate all'onore del proscenio usurperei non solo la missione, ma anche la lingua speciale del giornalismo. Oh, alle corte, sapete cosa ho pensato di fare? loderò le bestie, proprio quelle da quattro piedi e con tanto di coda; e così la passerò netta d'ogni rivalità, d'ogni invidia, d'ogni sospetto di secondi fini.
      Fra queste ho scelto il gatto per il primo, perché è conosciutissimo, comune a ogni clima, sparso per tutte le case, accessibile alle più umili condizioni, fino alla donnicciola che fila la rocca, e al letterato.


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Sul gatto
Cenni fisiologici e morali
di Giovanni Rajberti
Editore Bernardoni Milano
1846 pagine 98

   





Esopo