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      Ma io tratto della specie: intendete? E una specie qualunque è sempre importantissima; e più adesso, in quest'epoca della zoologia, che giudica non essere mai abbastanza studiate le bestie, e che introduce nel tempio della gloria chiunque faccia raccolta di lucertole, o sappia descrivere le corna delle lumache, o vada a caccia di farfalle, o infilzi un moscherino sullo spillo. Per dimostrarvi quanto sia importante una specie anche umile di bestie in confronto della più orgogliosa individualità umana, bisogna che brevissimamente vi annunzii una verità filosofica al massimo grado.
      Il mondo, esaminato in grande, si move e progredisce non tanto per alcuni clamorosi, locali e temporanei avvenimenti, quanto per la continuità e universalità delle più tranquille, minute, comuni abitudini e tendenze della vita. A cagion d'esempio: un buono o cattivo sistema doganale ravviva o fa illanguidire momentaneamente il commercio in una o più nazioni; ma il commercio universale è eternamente alimentato e spinto dall'avarizia, dalla ghiottoneria, dalla mollezza, dal lusso, dal desiderio delle cose nuove, e da altri moventi che stanno nel cuore di tutto il genere umano.
      Cento Colbert non varrebbero la minima di queste passioncelle della gente innominata. Per estesa che sia la sfera d'azione d'un conquistatore o d'un legislatore, la Terra è almeno dieci volte più grande dello spazio dove può giungere la sua influenza, e nove decimi ne sono esclusi o immuni. Più: quelle tali famose riforme, o rivoluzioni politiche, o fasi d'incivilimento che dir si vogliano, attribuite al genio individuale, certamente erano predisposte dalla maturanza dei tempi, cioè dall'opinione e dalla volontà delle masse; e probabilmente sarebbero avvenute anche senza la comparsa di un dato uomo, con maggior lentezza sì, ma con meno di violenza e di scossa.


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Sul gatto
Cenni fisiologici e morali
di Giovanni Rajberti
Editore Bernardoni Milano
1846 pagine 98

   





Colbert Terra