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      E tu, o animal grazioso e benigno, feconda il mio dire; mettiti dinnanzi alla mia memoria nel multiforme esercizio de' tuoi talenti, nelle ardue prove della tua prudenza, nelle estasi soavi degli ozi tuoi: sicché, inspirato dalla nuova sapienza del tema, io compia un lavoro degno dell'epoca, e degnissimo delle lettere italiane.
      Cattiva condizione delle altre bestiein confronto del gatto
     
      Le bestie o sono in istato di libertà, o cadono in potere dell'uomo. Nel primo caso versano tra mille privazioni e pericoli per mancanza di alimenti, per inclemenza di stagioni, per guerre mortali con altre specie. Se poi vengono in dominio dell'uomo, perfino quelle che, servendo ai comodi e ai piaceri di lui, sono mantenute in vita e prosperità, scontano i vantaggi di questa protezione fra le durezze inevitabili della schiavitù.
      Pappagallo, tu godi fama di altissimo ingegno per la virtù di ripetere le parole senza intenderle; a un dipresso come i più degli uomini, che dicono le cose per la sola ragione dell'averle sentite a dire, e opinano, e fanatizzano, e combattono per princìpi dei quali non si degnarono mai di esaminare il significato. Tu dunque sarai comprato a caro prezzo, ammirato, accarezzato, trattato a mandorle, confetti e paste dolci; ma tutto questo in una gabbia, o legato sopra un palo per tutta la vita, niente meno che divenuto affatto inutile il sublime ministero delle ali.
      Scimmia, l'esser tu nell'aspetto e negli atti una schifosa caricatura dell'umana specie, ti farà desiderar nelle sale dei ricchi e ammirare pe' trivi.


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Sul gatto
Cenni fisiologici e morali
di Giovanni Rajberti
Editore Bernardoni Milano
1846 pagine 98