Che se poi egli complica le proprie fatiche associandole al pensiero e alla loquela, si apre un nuovo e più meraviglioso campo di attivissime operazioni. Supponiamo che egli dica solo: «oh quanto mi annoio!» queste poche parole implicano una rapidissima rivista del passato, un intimo esame del presente, un savio divinar nel futuro. Gli oggetti che lo circondano impressionano i sensi esterni; questi, pel conduttore dei nervi, ne trasmettono le vibrazioni al centro del sensoro: l'anima allora ne riceve (per modo d'esprimere) l'urto; se ne accorge; reagisce colla propria volontà; cava dagli avvertimenti che le dà la materia i rapporti morali in virtù di atti complicatissimi di reminiscenza, di confronti, di giudizi; si determina a parlare; stabilisce il concetto da esprimersi; cerca e trova le parole che lo significano; colloca in fila una a una le lettere che compongono le parole, e pel telegrafo dei nervi comanda alla lingua, alla laringe, alle vôlte palatine, alle labbra che d'accordo mettano in azione le loro leve, ed eseguiscano i tanti e svariatissimi movimenti, onde risulta il meccanismo della loquela. Tutti questi atti che io così meschinamente e confusamente ho tentato di rappresentare, il più stupido e inerte degli uomini li fa con un ordine, con una precisione, con una celerità alla quale vien meno il pensiero.
Ora comprenderete quanta saviezza si chiuda nella sentenza d'un antico filosofo, che soleva esclamare: «io non sono mai tanto occupato come quando sto in ozio». Con ciò voleva dire che le operazioni che si fanno per legge di natura sono così mirabili e grandi, che per poco o nulla devono valutarsi le addizionali dell'arte umana, appunto come riescono inezie puerili il laghetto e la montagnola del giardino in confronto dell'Oceano e delle Cordigliere.
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Sul gatto
Cenni fisiologici e morali
di Giovanni Rajberti
Editore Bernardoni Milano 1846
pagine 98 |
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Oceano Cordigliere
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