), sono capaci di rintracciarla nelle leggi di speciale struttura organica, nelle regioni dell'anatomia.
Ma io che ragiono sempre collo spirito, voglio trovare una spiegazione tutta morale di questo fenomeno, e propongo una fina ipotesi al vostro discernimento. Il gatto, sempre originale, che in tutte le sue passioni merita d'essere preso a modello dagli uomini, non potrebbe alla sua volta, in una passione sola, essersi fatto imitatore dell'uomo? Vorreste proprio negargli ogni facoltà di guastarsi ai nostri costumi? Quell'ingegno suo fino, versatile, squisitamente epicureo, perché non dovrà pungerlo di emulazione alla vista dei nostri amori avvalorati dagli elementi della intelligenza e del cuore? Ma appunto per non esser egli destinato all'imitazione, imita male, appigliandosi agli estremi viziosi, e prendendo a tipo gli uomini molto acerbi, e le donne molto mature; dal che nascono la clamorosità e lo scandalo degli amori suoi.
L'uomo acerbo, cioè il giovanetto, pone di solito nelle sue primizie galanti tanta foga, tanta sventatezza, tanta millanteria da atterrire la più intrepida spezzatrice delle pubbliche dicerie. Se una signora, per uso cortese, gli porge a baciar la mano, o gli indirizza una parola gentile per non lasciarlo muto e inosservato nel circolo, egli intravede un incendio di cuore, sogna sacrifizi e trionfi, e propala intorno cose grandi a chiunque le creda o non le creda.
La donna matura poi che, felicemente superata l'età climaterica, teme di non esser più creduta tanto adorabile come venti anni addietro, sente il dovere di dare a se stessa e al mondo una solenne mentita di sì odioso errore.
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Sul gatto
Cenni fisiologici e morali
di Giovanni Rajberti
Editore Bernardoni Milano 1846
pagine 98 |
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