Ma il gatto fu sempre gatto, invariabile dal principio de' secoli, e lo sarà fino alla loro consumazione. Nell'incorrotta e antichissima nobiltà del suo sangue, egli vanta per primi cugini il leopardo, la pantera, il leone re delle foreste, e la terribile tigre reale: anzi non è egli stesso che un piccolo tigre ingentilito dalla convivenza e dimestichezza coll'uomo. Insomma, se volete sapere la sua geneaologia, egli costituisce precisamente un ramo cadetto della grande e illustre famiglia Felis, lieve alterazione eufonica dell'antico cognome Felix, saviamente impostole dai naturalisti per esprimere d'un tratto la tranquilla e beata esistenza destinata a questa nobile e temuta prosapia di buontemponi oziosi e sonnolenti.
La gatta
Ma, a proposito di galanteria, bisognerà bene che io dedichi un istante allo speciale elogio della gatta. In quasi tutte le classi d'animali il vanto della bellezza è del maschio, o per vivace colorito di penne, o per ricchezza di pelo, o per pienezza di forme, o per corna più rigogliose, o per nobile fierezza di portamento, e via discorrendo. La femmina perde assai nel confronto. Ma la gatta, per rara eccezione, divide colla donna il vanto di una bellezza tutta speciale; talché, al par di quella, giustificherebbe il predicato di bel sesso, di sesso gentile. Sarebbe mai possibile che madre natura, avendo fornito il gatto di tanto ingegno, volesse anche invitarlo a' suoi fini coll'incantesimo delle più estetiche attrazioni, come usa appunto coll'uomo?
Questo è certo, che non vi ha nulla di più aggraziato e leggiadro della gatta.
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Sul gatto
Cenni fisiologici e morali
di Giovanni Rajberti
Editore Bernardoni Milano 1846
pagine 98 |
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Felis Felix
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