Qui, qui sta il mirabile: senza nastri e senza cuffie, senza pizzi e senza oro, senza specchio e senza cosmetici; con un po' di saliva e colla lingua.
Sublime lezione di semplicità e di economia! Meditatela, o mariti, che avete sempre la borsa a secco per le liste incessanti del profumiere, della mercantessa, della sarta, della modista, del gioielliere. La gatta si fa tutta bella col mezzo della lingua; e molte belle donne colla lingua riescono a parer brutte.
La mia gatta e il San Michele
Anch'io fui possessore d'una gatta nei giorni felici della mia gioventù: oh rimembranza! un tipo di bellezza e d'ingegno. Aveva una grazia, una distinzione di modi, un decoro da regina; a dir tutto, era la Cleopatra delle gatte, anzi la Semiramide, perché appunto libito fe' licito in sua legge, come l'antica Donna di Babilonia.
Né poteva essere altrimenti, se pel grande affetto che tutta la casa le portava, ogni sua volontà era soddisfatta, ogni capriccio ammirato, non che impunito. Qui però non intendo di tessere la sua necrologia; quantunque sarebbe più interessante di molte che la stampa periodica ci regala a proposito di persone così sconosciute, che hanno urgente bisogno di morire perché dalla gazzetta si sappia che avevano vissuto. Voglio solo intrattenermi della luttuosa catastrofe... ma non precipitiamo gli avvenimenti.
Eravamo agli ultimi del mese di settembre, e si doveva far San Michele. Già si era più volte discusso in famiglia del come trasportare la gatta senza pericolo di perderla in quel grave trambusto.
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Sul gatto
Cenni fisiologici e morali
di Giovanni Rajberti
Editore Bernardoni Milano 1846
pagine 98 |
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