Pagina (73/98)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Io dunque, a proposito di coloro che non possono soffrire nel prossimo i mustacchi, scrissi la seguente sentenza, che tu dici essere d'una buona fede affatto patriarcale: «Chi si mostra duro e intollerante per le più compatibili debolezze umane diventa odioso, e la sua parola perde ogni efficacia anche quando s'indirizza a combattere le vere magagne sociali». Ti confesso che per quanto io mi sforzi, nelle viste dell'onor mio, di trovar vera questa contraddizione, non ho bastante ingegno per riuscirci.
      Dunque insegnami tu con qual altra mia proposizione urti questa sentenza. Io non ne riscontro alcuna in tutto il libro. Sarebbe mai perché il mio scrivere è duro e intollerante? Allora tu confonderesti insieme due cose che devono andar distintissime. Io non ho parlato d'intolleranza manifestata cogli scritti stampati, ma d'intolleranza relativa alle abitudini della vita privata, e il perseguitare i baffi è fatto di privatissima e domestica vita. L'autore satirico, che nelle sue relazioni individuali potrebbe anche essere il più buon diavolo del mondo, si finge intollerante per progetto quando scrive, per la semplicissima ragione che si prefigge di censurare tutto quanto è censurabile; e secondo che incontra nei campi delle sue escursioni o piccole debolezze o gravi vizi, adopra ora le tinte leggiere dello scherzo, ora l'ombre risentite del sarcasmo e dell'amara ironia. Perciò io, che non voglio lodi immeritate, rinuncio per debito di pura giustizia al vanto di quella contraddizione, perché non sussiste in nessun modo: né capirò mai come quella mia proposizione meriti d'esser giudicata seriamente dal lato filosofico e morale.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Sul gatto
Cenni fisiologici e morali
di Giovanni Rajberti
Editore Bernardoni Milano
1846 pagine 98