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      Ma, dimmi un poco: il giornaletto nel quale tu deplorasti la mia fame, per qual fine vive e lavora? Forse per la sola missione di spargere il figurino della moda fra le dame e le sartine? Di te non parlo: si capisce bene da' tuoi sentimenti elevati che tu scrivi per la fama: è la gloria che tu appetisci, nobile intelletto; e, dico, non la gloria egoistica, individuale, poiché celi il tuo nome: tu vuoi la gloria letteraria della nazione, e specialmente del giornalismo; e dimostri coll'esempio che di articoli impudentemente bugiardi non se ne scriverebbero più, se tutti imitassero il tuo stile. Ma poiché io sono condannato a non pensar che alla fame, desidero che almeno su questo punto importante tu non abbia a compassionarmi più del bisogno e a tremare per la mia nutrizione. Permetti quindi che io divida la mia fame in passata e futura. Quanto alla fame passata, puoi vivere tranquillo, poiché, come tu vedi dal mio aspetto, l'ho sopportata con sufficiente disinvoltura, e non si direbbe nemmeno che io l'abbia patita. Quanto alla fame futura, mi aiuterai tu stesso a soddisfarla, e senti in che modo.
      La maggior parte de' miei opuscoli ebbe la seconda edizione, e alcuni anche la terza. Ma per non essere obbligato ai miglioramenti di consuetudine, quelle edizioni posteriori subentrarono inavvertite perché non si annunziavano, e io ripeteva la stessa carta, lo stesso formato, e perfino gli stessi errori: e credo ben raro il caso che alcuno comprasse due volte un mio libro. Ma ora, grazie al tuo articolo e alla coda che l'accompagna, bisogna proprio che la seconda edizione si chiami tale, e si annunzi coi soliti enormi avvisi sparsi da per tutto.


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Sul gatto
Cenni fisiologici e morali
di Giovanni Rajberti
Editore Bernardoni Milano
1846 pagine 98