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      Qual è l'ordine o il disordine del mio discorso, e quanto bene o male se ne legano le parti? Qual è l'indole speciale di quel po' di spirito che mi concedi, e qual sarebbe l'autore che io debolmente potrei ricordare? Qual è la pagina più meschina da indicare a mio scorno e a disinganno dei facili lodatori? Insomma in tutto l'elogio del Gatto che cosa hai saputo rimarcare? Null'altro che una contraddizione sui mustacchi, la quale non vi si trova nemmeno a cercarla col microscopio. Da sì minuta disamina può ben dispensarsi chi loda; ma chi biasima con tanta rabbia e in tanta opposizione al giudizio pubblico, costui, mio caro anonimo, non avrà mai speso troppi argomenti a provar quanto ha detto.
      Ora: se, scrivendo di un opuscolo che non chiedeva nessun corredo di scienza a giudicarlo, mancasti a ogni esigenza bibliografica, dimmi tu che cosa avverrà nelle occasioni, che certo non rifiuterai, di giudicare opere di medicina, di filosofia, di fisica, di storia, di geografia, d'arte militare, di musica, ecc., ecc., ecc., trovandoti di quelle materie digiuno come un eremita in quaresima? Allora (avvicinati, che per non essere inteso da nessuno ti parlerò nell'orecchio), allora i tuoi articoli bibliografici, oltre ai due epiteti che ti spiacquero tanto, ne meriteranno altri tre o quattro più espressivi e calzanti. Credilo a me, il tuo forte sta nel fare articoli, ma gli articoli bibliografici sono il tuo debole: coi medesimi non ti farai applaudire nemmeno dagli sfaccendati, ma solamente dagli sciocchi; e così ti roderai di livore restando sempre a mezza strada della mia celebrità. Ma, in compenso, con quegli articoli tu mangi, non è vero?


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Sul gatto
Cenni fisiologici e morali
di Giovanni Rajberti
Editore Bernardoni Milano
1846 pagine 98

   





Gatto