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      Se non l’avessi fatto io fino da ora, altri lo avrebbe dovuto far poi. Nel pubblicare questi brani ho conservato la lezione dei codici da cui li prendevo, salvo lievissime correzioni grafiche, volute dalla chiarezza, delle quali, considerata la natura dell’opera, non sto neppure a dar conto altro che in [XI] qualche caso eccezionale. E qui mi corre l’obbligo di un’avvertenza: la correzione delle stampe non poté eseguirsi sui codici; donde saranno nate di necessità parecchie inesattezze.
      «Anche rispetto alle cose si verranno certo a manifestare omissioni ed errori in buon numero. Vuol dire che cercherò di rimediarvi, se mai si desse quandochessia lo strano caso di una seconda edizione. Mi proponevo di estendere le ricerche alle biblioteche di Parigi, e disgraziatamente nacquero combinazioni che me lo impedirono. Bensì ottenni dal governo francese il prestito di due codici di molta importanza. Ne siano rese le più sincere grazie a chi di ragione. E del pari siano rese grazie alla costante cortesia di D. Alessandro de’ conti Melzi, alla cui ricchissima collezione di romanzi cavallereschi italiani ricorsi parecchie volte. Né potrei certo tacere che più di un favore dello stesso genere, e inoltre più di un’utile indicazione, devo alla preziosa amicizia del marchese Gerolamo d’Adda.
     
      Il caso, a cui guardavo con incredulità, di una seconda edizione, dopo un quarto di secolo viene ad avverarsi. Esaurita due anni addietro la prima, l’editore ebbe desiderio di metterne fuori un’altra; ed io consentii di buon grado ad allestirla.


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Le fonti dell'Orlando Furioso
di Pio Rajna
pagine 965

   





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