Avevo avuto l’intenzione di distendermi maggiormente nelle considerazioni di ordine generale al termine dell’opera; ma poi finii per rinunziarci e per non trascendere neppur lì i limiti segnati in origine al lavoro attuale, a quel modo che dentro ad essi m’ero [XIV] contenuto lungo il cammino. Ciò mi farà probabilmente ribadire l’accusa che m’ebbi da un critico della prima edizione (così potess’essere ribadita dalle mani medesime!), di aver ‘paura delle idee’. Delle idee, non ho paura; bensì, là dove si tratta di scienza, ho paura di ciò che senza essere idea se ne dà l’aria; ho paura delle concezioni subiettive; ho paura di quel fenomeno per cui nelle nubi ci accade di veder draghi, giganti, eserciti, castelli, che, vissuti un momento nella nostra fantasia, bentosto si trasformano e si dissolvono.
Firenze, febbraio del 1900.
PIO RAJNA.
[XV] ERRATA-CORRIGE
Pag. 45 l. 5 volle si legga volte
» 87 n. 1, l. 6 Troie » Troies
» 113 l. 27 36 » 34
» 120 n. 5 780-81 » 782-83
» 113 l. 4 dal basso Trebisonda » Trabisonda
» 155 n. 3, l. 1 p. 114 » p. 132
» 158 n. 1 702-704 » 703-705
» 160 n. 1, l. 4 IV » VI
» 200 l. 17 Si cancelli: in grazia della piacevolezza de’ suoi racconti
» 224 l. ult. del testo 428 si legga 138
» » n. 1 p. 71-2 » 70-71
» » n. 4 l. 2 p. 172 » p. 205
» 228 n. 1 66 » 96
» 235 l. 12 VII » VI
» 251 l. 14 XVII » XVIII
» 261 n. 0, l. 6 XII » VII
» » n. 3 e 18 » e 28
» 276 n. 1 XVI » XVII
» 278 n. 2 61 » 62
» 281 n. 3, l. 1 20-21 » 20-21 e 70
» 297 n. 0, l. 3 Astolfo » Ajolfo
» 360 n. 2 96 » III
» 361 n. 1 XXX » XXII
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Troie Trebisonda Astolfo
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