- In che consistono dunque le novità del Morgante? - Nello stile, fresco, snello, scintillante di brio; in certi episodî, dove l’Autore introduce curiosi personaggi di sua fattura e si scapriccia tanto colla fantasia quanto colla ragione; soprattutto poi nella dimostrazione del suo io e nell’atteggiamento che prende di fronte all’opera sua. Questa diventa per il poeta un vero balocco. Egli m’ha l’aspetto d’un uomo maturo, che s’è messo a fabbricare castelli di carte. Per un pezzo continua il lavoro con una gravità infantile. Vi è così assorto, che in vita sua si direbbe non abbia mai preso tanto sul serio alcun’altra occupazione. Ma eccolo, sul più bello, buttare con uno scappellotto ogni cosa all’aria, e dare in una sonora risata.
Basta questo brevissimo cenno intorno al poema del Pulci,(29) per vedere che di lì non poteva prender le mosse un nuovo [21] indirizzo del romanzo cavalleresco. Né il gaio Fiorentino aveva mai sognato di mettersi avanti con una bandiera di riforma. Egli era uno spirito libero e bizzarro, che pensava e operava come piaceva a lui, e al quale l’idea del proselitismo non passava nemmeno per il cervello. Per andargli dietro sarebbe stato necessario esser dotati della stessa natura e aver attraversato le medesime vicende. E invece degli originali del genere di messer Luigi madre natura non è mai prodiga; e certo fa bene. Però il Morgante resta lì come un monumento sui generis; preparato dalle età anteriori, ma scarso di efficacia sull’avvenire.
La riforma vera si stava maturando altrove, nel tempo stesso che il Pulci metteva insieme l’opera sua.
| |
Morgante Autore Pulci Fiorentino Luigi Morgante Pulci
|