L’ammettere qualche maggiore varietà di tipi non sarebbe stato opportuno? Inclinerei a rispondere di sì; ma può darsi che ogni altro partito, una volta entrati in questa via, desse luogo a inconvenienti maggiori; e d’altronde la perfezione di quei vestiboli, col suscitare l’ammirazione, fa cascar di mano le armi alla critica.(241)
[105] CAPITOLO III
Rinaldo e Sacripante alle prese. - Sparizione di Angelica. - Il duello partito. - Spirito messaggiero. - Rinaldo spacciato per soccorsi. - Bradamante e Pinabello alla fonte. - La dama rapita. - Castello di Atlante. - Ippogrifo. - Scudo incantato. - Tradimento di Pinabello. - Bradamante nella spelonca. - Gli Estensi. - Anello magico. - Il castello distrutto.
Dalla tecnica del poema ritorniamo alle narrazioni. Di duelli appiccati per togliere o per ritenere una donzella, riboccano i romanzi della Tavola Rotonda. Questo di Rinaldo con Sacripante (II, 3) ha certi suoi tratti caratteristici. Il Cristiano è a piedi, il Saracino a cavallo. Come avvenga che Lodovico faccia qui commettere ad un cavaliere una così solenne villania, credo resulti da cose già dette.(242) Ma certo nel mondo schiettamente cavalleresco non si potrebbe trovare un riscontro a Sacripante, altro che tra felloni. Tale è, per esempio, il re Marco, che difendendosi nella corte d’Artù da un’accusa di tradimento, pur troppo legittima, abbattuto l’avversario, lo va a calpestare col cavallo: «Et lors dient tuit cil de la place qe grant mauvestié et grant recreantisse(243) a fet cil chevaliers montez, qe il ne deüst en nulle maniere assaillir celui a pié; ainz descendroit, se il fust bon chevalier.
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