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      Essa va cavalcando in traccia di Ruggiero (II, 33), a quel modo che questi andava in cerca di lei sulla fine dell’Innamorato (III, VI, 33). Capita ad una fonte, e vi trova un cavaliere, addolorato per la perdita di una sua dama. È Pinabello di Maganza; ciò sia detto tra noi, poiché Bradamante non ne [110] deve saper nulla. Orbene: mettiamoci a frugare nel solito magazzino della Tavola Rotonda. Non saranno indagini vane.
      Bisogna ritornare al Tristan, ed a Palamidesse, che s’è partito dal torneamento di Loveserp.(270) È scorso un giorno. Accade verso sera (II, f.o 145 r.o)(271) «q’il trouva un chevalier tout armé, qi se seoit delez une fontaine et pensoit moult durement. Son cheval estoit atachié dejoste lui(272). Li chevalier s’estoit assis delez la fontaine, li hiaume en la teste». Palamidesse scende, e dato il cavallo allo scudiero, «s’en vet au chevalier et li dit: Diex vous sault(273), sire chevalier. Qe penssez vos?» Tra i due corrono poi molte parole, perché ciascuno pretende di essere il più sconsolato degli uomini; per fornirne le prove, si comunicano a vicenda i loro affanni. Di Palamidesse sappiamo abbastanza; Espinogres - è il nome dello straniero - racconta come in quel giorno un cavaliere lo vincesse e gli togliesse una sua amatissima dama, che solo il giorno innanzi egli aveva potuto rapire al marito e a due altri compagni. Oltre al danno, aveva ricevuto tre ferite, per le quali era rimasto al suolo come corpo morto. Palamidesse si dichiara pronto ad adoperarsi per lui, ed Espinogres, sapendo quanto egli valga, si rianima.


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Le fonti dell'Orlando Furioso
di Pio Rajna
pagine 965

   





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