Le stesse circostanze, le stesse formole, gli stessi pensieri, ritornano così spesso, che un’occhiata sola a questa roba val più di una lettura attenta per un libro moderno.
Saltando le cose dette e fatte da Melissa nella grotta, ho voluto semplicemente trasporre, non già tralasciare. Questa maga è un personaggio inventato dall’Ariosto.(368) Essa è la protettrice di Bradamante e Ruggiero, pronta a intervenire per rimuovere gli ostacoli opposti da Atlante, larga di consigli e di utili ammaestramenti. Trova riscontri quanti se ne vogliono; giacché la protezione soprannaturale non manca mai agli eroi prediletti della poesia e della leggenda. Se la religione è politeistica, l’ufficio di protettori è assunto da divinità vere e proprie; quindi Tetide, Venere, vegliano sui loro proprî figli; Minerva sopra di Ulisse. Quando si passi al monoteismo, la fantasia cerca rifugio nelle fate, che sono in sostanza vecchie [131] divinità sbalzate dal trono, nei maghi, e in ogni sorta di conoscitori delle arti occulte.
Il ciclo di Carlo Magno, uscito dalla storia anziché dal mito, è povero di concezioni di questo genere. Qui per solito veglia direttamente Domeneddio, e gli angeli ne eseguiscono gli ordini. C’è tuttavia Malagigi, il quale, fino a un certo segno, è per Rinaldo ciò che Melissa per la sorella di lui. Demonî e spiriti ne sa evocare ancor egli quanti gli piace; e non meno di Melissa può mutare di forma.
Nella materia di Brettagna i taumaturghi abbondano, ma operano le loro meraviglie senza ricorrere all’Inferno.
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