Sicché possiamo senz’altro uscire dalla grotta insieme colle due donne.
Melissa viene insegnando alla sua alunna, come possa liberare Ruggiero dal castello d’Atlante (st. 66 sgg.). Occorre un certo anello, che preserva dagli incanti chi lo tiene in dito, rende invisibile chi se lo pone in bocca. Ai lettori dell’Innamorato questo anello è noto assai. Fra gli altri suoi usi, servì appunto a trarre Ruggiero da quella specie di giardino, dove Atlante lo custodiva nell’Africa, sul monte di Carena, giardino che s’è visto aver qualcosa a fare colla nuova rocca.(397) Anche in quell’occasione (II, III, 28-30) taluno ammoniva chi aveva interesse a trovare Ruggiero della necessità d’impadronirsi dell’anello; e [139] quel taluno era un indovino,(398) come qui Melissa. Fra i due casi corrono nondimeno tali e tante differenze, che lo stesso Boiardo non si terrebbe punto leso ne’ suoi diritti di proprietà letteraria; se pure la lampada di Pisa, posto che la tradizione dica il vero, non volesse portar querela contro Galileo, e pretendere ch’egli non dovesse lasciarsi suggerire da lei la scoperta della legge fondamentale del pendolo. Il famoso talismano che ora convien togliere a Brunello, l’altra volta fu da lui medesimo rapito ad Angelica (Inn., II, V, 33). Agramante ha affidato all’astutissima creatura l’impresa di sottrarre nuovamente Ruggiero al suo balio; ed ebbe ogni ragione; poiché fu tutto merito suo se anche la gran muraglia di cristallo, che cingeva il giardino del monte, riuscì un vano artifizio (Inn., II, XVI, 21).
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