(449) Tuttavia non fu su di essi che egli tenne qui propriamente gli sguardi; ché una somiglianza più stretta troviamo con un riflesso, che di ciò che porta il Tristan s’ha nel capitolo primo dell’Amadís:(450)
«... En aquella sazon era por ley establecido que cualquiera mujer, por de estado grande é señorio que fuese, si en adulterio se hallaba, no se podia en ninguda guisa excusar la muerte; y esta tan cruel costumbre é pésima durò hasta la venida del muy virtuoso rey Artur».(451)
Ho messo in corsivo alcune parole che costituiscono convenienze speciali col Furioso.(452) E s’aggiunge che l’Elisena, da cui è occasionata la notizia giuridica nel romanzo spagnuolo, è fanciulla, come è fanciulla Ginevra, mentre il Tristan parla solo di donne maritate. Che se si tratta di fanciulle anche nel Merlino, lì il supplizio non è punto la sola uscita che resti [156] alla colpa. Vien poi anche fatto di considerare, che, se coll’Ariosto siamo in Scozia, nella Scozia è portato e cresce Amadigi, il frutto degli amori di Elisena. Sicché parrebbe anche di capire donde sia soffiato il vento che ha spinto la nave di Rinaldo a quei lidi.
Ma del luogo dov’è posta la scena ci dà ragione diretta un altro libro spagnuolo: La Historia de Grisel y Mirabella di Juan de Flores.(453) Questo romanzetto, in cui si narrano i casi di due infelicissimi amanti, intromettendo, od anzi per intromettere, lunghe disquisizioni teoretiche, fu divulgato presso di noi con altri nomi di personaggi mediante una versione di un M. Lelio Aletiphilo, in cui penso sia da riconoscere Lelio Manfredi, il già menzionato traduttore del Tirante, e altresì del Carcel de Amor di Diego de San Pedro.
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