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      25), come già all’altra s’era rinfrescato Orlando (st. 20).(499) È tuttavia istruttivo il confronto tra le due rappresentazioni. Da che parte stia la maggiore eleganza, non c’è bisogno di dire. Ma non è di ciò che qui mi devo dar pensiero. A me importa notare come la scena si sia fatta meridionale in modo ben risoluto, e come ne siano scomparse le tracce, che nell’Innamorato ricordavano ancora da vicino la patria dei romanzi della Tavola Rotonda. Dov’erano pini ed abeti, ora troviamo allori, cedri, aranci, perfino palme; se prima si parlava di fiori in genere, ora abbiamo purpuree rose e bianchi gigli; gli uccelli, che cantano tra i rami, sono divenuti rosignoli. Che se in parte ci offre questi stessi elementi Renaud de Beaujeu, si badi bene come ciò che presso di lui è una mera infilzata di nomi messi lì senza discernimento, qui apparisca con scelta [169] sapiente, e sia rappresentato in modo da dare un’immagine viva.
      Del resto, qualche anno prima del Boiardo, secondo ogni verosimiglianza, aveva descritto un soggiorno non meno delizioso il Poliziano.(500) Insuperabile per l’eleganza della forma, non si può dire che nemmeno in questo caso facesse grande scialacquo di fantasia. Claudiano ed altri latini sostengono le spese dell’invenzione; ed il poeta toscano non fa se non riprodurre ciò che da loro gli è dato, amplificando e svolgendo con un’esuberanza un poco eccessiva.(501) Non saprei dire per indizi sicuri, se il Conte di Scandiano conoscesse la descrizione di Messer Angelo, e l’avesse presente al pensiero.


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Le fonti dell'Orlando Furioso
di Pio Rajna
pagine 965

   





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