Così il Boiardo, se fu tutto allegorico nelle egloghe, ossia in un genere di composizione che dell’allegorizzare non pareva poter fare a meno (si tratta qui del resto di un tipo di allegoria diverso da quello che a noi sta a cuore), nel poema usò grande parsimonia. E invero non credo che ivi nessuno rimanga offeso perché in Morgana ci si rappresenti la ventura, che una volta lasciata sfuggire, è ben difficile da riafferrare, e divien causa di amari pentimenti (Inn., II, VIII-IX; XIII). L’esempio del Conte di Scandiano dette probabilmente la spinta a Lodovico; le condizioni della coltura ai tempi suoi e la solita legge di progresso lo portarono più là dell’antecessore.
Infatti, tutta l’orditura della parte che ha per teatro l’isola d’Alcina si fonda sull’allegoria. Alcina è la lussuria; Logistilla, se non m’inganno, la ragione;(511) la ragione, alla quale si danno [173] per ancelle le quattro virtù cardinali, raffigurate trasparentemente in Andronica, Fronesia, Dicilla e Sofrosina (X, 52). La storia di Ruggiero è suppergiù la storia di ogni uomo nell’età giovanile. Chi ha imparato a proprie spese, lo ammonisce e ammaestra (VI, 52). Ma non vale; egli si mette bensì sulla buona via (st. 60), e si accinge a superare gl’inevitabili ostacoli; combatte da forte i vizi, ed i malvagi e sozzi istinti (st. 61-66); ma poi, quando sopraggiungono le seduzioni della bellezza (st. 68), si lascia agevolmente attrarre, e crede di vedere il proprio scampo, dove invece si celano pericoli ancor più gravi.
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