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      16, dell’Orlando. Coll’orditura della Cerva Bianca del Fregoso(522) s’è anzi voluto istituire di recente un vero e proprio parallelo:(523) facendo, secondo me, troppa forza alle cose. Più che un’azione molto vaga e qualche suggestione spicciolata, non certissima neppure,(524) non credo lecito attribuire a quell’opera, assai più complessa, e retta da intendimenti diversi dai nostri.
      L’allegoria è poco più che l’ossatura dell’episodio d’Alcina, sicché l’averne discorso non dispensa dalle considerazioni analitiche. Ritorniamo dunque al punto da cui ci siamo partiti, ossia al colloquio tra Astolfo-mirto e Ruggiero.
      [178] La trasformazione degli amanti smessi (VI, 51)(525) può credersi ispirata da Circe.(526) E a lei ben si risale; ma non a lei sola. O si considerino le vittime di Circe quali ci son date letteralmente, o quali resultano da una spiegazione allegorica,(527) si vedrà conte ci sia rispondenza più prossima colla Panfile dell’Asino d’oro di Apuleio (II, 5), che, lasciva e mobile non meno di Alcina, s’invaghisce di ogni bel giovane, e quindi «minus morigeros et viles fastidio in saxa et in pecua et quodvis animal puncto reformat, alios vero prorsus extinguit».(528) Somiglia a costei Uriella, un’incantatrice del Mambriano,(529) la quale, coll’aiuto di sette demonî, ha trasformatoColor che a le sue voglie eran ribelli.
      (XXXVIII, 30.)
      Essa medesima, rivelando la vita sua, dice dinanzi a Carlo Magno ed al popolo adunato:
      De gl’altri che ho conversi in sassi, in fiumi,
      In arbori, in augelli, non vi narro.


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Le fonti dell'Orlando Furioso
di Pio Rajna
pagine 965

   





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