(605) Ed è analogo altresì quello offertoci dal Floriant et Florete, che ha comune col Furioso la peculiarità dell’aver assegnato alle sole femmine il privilegio d’essere cibo al mostro,(606) senza che per questo gli sia punto lecito presumere di aver dato suggerimenti all’Ariosto. Presso il quale tuttavia finisce per rimanere unico tratto specifico l’aver fatto che l’abbominevole costume si creda dover cessare il giorno che la donna esposta paresse degna a Proteo di prendere il luogo di quella già amata da lui (VIII, 56).
La bellezza procura ad Angelica un indugio di molti giorni (st. 65),(607) simile, lontanamente, a quello che Polifemo promette ad Ulisse, in grazia della piacevolezza de’ suoi racconti. Alla fine vien pure il giorno fatale, e la bellissima donzella è esposta al solito modo sullo scoglio. Ma quella provvidenza che nei romanzi cavallereschi protegge sempre le donne avvenenti, fa capitare proprio al momento giusto Ruggiero sul suo ippogrifo (X, 92).
A questo punto il nostro eroe, più che rassomigliare, si viene a confondere col Perseo del mito di Andromeda. Entrambi [201] giungono attraverso all’aria, l’uno sul cavallo alato, l’altro volando egli stesso, grazie ai famosi calzari. E se Perseo ha seco il capo di Medusa, Ruggiero imbraccia lo scudo d’Atlante. Come egli scorga Angelica, le parli, la liberi, sono cose che l’Ariosto racconta sulle orme di Ovidio.(608) Ove la parentela è così stretta, il problema delle fonti cede il posto ad una questione di estetica, e il paragone minuto dev’essere lasciato ad altri.
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