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      (IV, 69.)
      È somigliante anche la solitudine a cui si ritraggono nell’Innamorato Brandimarte e Fiordelisa, ritrovatisi alla fine dopo una lunga separazione (I, XIX, 58); e di questa ancora, e di ciò che vi accade, ebbe forse a ricordarsi il nostro poeta.(624)
      Ma dove se n’è ita Angelica? - Ha badato solo ad allontanarsi, ed è giunta ad una caverna, donde non esce fino a sera (XI, 9-11). È quella la dimora d’un vecchio pastore, che tiene lì dattorno un armento di cavalle. Là dentro essa veste abiti contadineschi, che, per quanto rozzi, non le possono togliere d’esser bella. Ognuno vede come s’abbia qui uno dei germi, donde nascerà l’Erminia d’un episodio famoso della Gerusalemme.(625) Accenno a questa imitazione, per avere l’opportunità di dire una volta per tutte, che se l’Ariosto ha [206] debiti da pagare, c’è altresì una moltitudine di gente - ed il Tasso è del numero se altri mai - che non ne ha di meno grossi verso di lui. Alleggerita così la coscienza, mentre che Angelica pensa di tornarsene in Levante (XI, 12), e che, con una licenza di far mio del tuo che spesso le donne belle hanno in comune coi ladri, si sceglie una giumenta, io me ne torno a Parigi, dove non metto piede da un pezzo.
      Re Carlo e l’assedio non m’interessano troppo per ora. Solo, così di passaggio, metterò la pioggia che spegne gl’incendî (VIII, 69-70), con quella che, condita di tempesta, vento, terremoto, si scatena sul campo pagano nell’Innamorato, III, VIII, 51.(626) Che sia frutto delle preghiere dei Cristiani, Matteo non è lontano dal crederlo, Lodovico lo sa di sicuro.


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Le fonti dell'Orlando Furioso
di Pio Rajna
pagine 965

   





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