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      Quel veder qui i cavalieri non riconoscersi l’un l’altro, per quanto noti tra di loro (st. 32), [221] rammenta il giardino di Dragontina (Inn., I, IX, 73), dove tuttavia il non ravvisarsi è dovuto a un totale uscir di memoria, tanto che ciascuno ignora perfino chi sia egli stesso.(677) L’andar cercando inutilmente su e giù, senza tuttavia patire difetto di viveri, è frequente nei palazzi incantati.(678) Ma per solito ciò che si cerca e non si trova, è un abitatore qualunque e l’uscita. Nonostante queste analogie, il palazzo colle sue illusioni, se non si scovano riscontri migliori, sarà da ritenere una delle creazioni più originali e più belle dell’Ariosto.
      Le arti colle quali i cavalieri sono attirati alla trappola, hanno i loro modelli nell’Innamorato. Se a Ruggiero sembra di veder rapita Bradamante (XI, 19), ad Orlando Angelica (XII, 4), ossia a ciascuno l’essere che più gli è caro, alla Riviera del Riso il medesimo Ruggiero, generoso e cortese, è ingannato col simulacro d’una donzella che lo prega d’un favore (Inn., III, VII, 18), mentre Gradasso, meno gentile, è allettato con un bellissimo destriero (Ib., st. 24). Voglio dire, che l’esca varia anche qui a seconda del pesce. Ed anche al lago di Morgana, i più dei cavalieri sono presi colla forza (Inn., II, II, 18, ecc.), ma Brandimarte con seduzioni amorose (Ib., VIII, 36). Né basta ancora. Già un’altra volta Atlante ebbe a fuorviare Orlando con una malìa molto simile. Per campare Ruggiero da’ suoi colpi, finse una schiera che se ne andava con grande strepito:


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Le fonti dell'Orlando Furioso
di Pio Rajna
pagine 965

   





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